"Ce n'erano tanti di ragazzi capaci di correre veloci e di saltare lontano come Jesse. Ma non ne ho mai conosciuto uno che avesse il suo stesso desiderio di perfezionarsi, di progredire, di spostare in avanti i propri obiettivi."
"Quando lo videro correre in semifinale in 9 secondi e 85 centesimi, rallentando in maniera esagerata negli ultimi 20 metri, i milioni di spettatori seduti davanti alle TV dei cinque continenti, capirono che di lì a poco quel gigante giamaicano avrebbe cambiato il corso della storia sportiva."