"L'ufficiale sentì la punta affilata di un coltello che gli percorreva le scapole, si fermava nel centro esatto della schiena, scendeva lentamente verso il basso. Cominciò a sudare freddo, immobile. Sotto al sole. Anche su quel coltello aveva ascoltato molti racconti. Dicevano che da una parte fosse affilato come un rasoio e arrugginito dall'altra. Tagliava e infettava. Lasciava cicatrici. Sempre."
"- Ci sono tanti tipi diversi di musicisti.
- E voi che tipo siete?
- Sono come te: un duellante.
- Gioacchino si girò sul pagliericcio. - Un duellante? E con chi duelliamo?
- Con la musica! Ogni volta che arriva un'idea, è come se ci sfidasse. Ci stuzzica e ci provoca. Vuole giocare con noi. E' curiosa di quelle che saranno le nostre mosse. E noi giochiamo, fino in fondo."
"- Vedi... Il padre di Mozart diede quella scatola al figlio - spiegò il generale. - E, grazie a essa, il figlio è sfuggito alla sua morte come fosse un immortale.
- Grazie a una scatola? - domandò Thomas, incredulo.
- Come sai, ho grande stima della saggezza degli antichi egizi... e gli studiosi che ho portato con me in Egitto hanno trovato negli scritti alcuni riferimenti a una particolare scatola che racchiuderebbe il segreto dell'immortalità. A quanto pare, questo oggetto magico è passato di mano in mano nel corso dei secoli. Ha attraversato guerre, migrazioni, rivoluzioni. Sempre da un proprietario all'altro, da un paese all'altro, fino a che se ne sono perse le tracce. E ho buoni motivi di pensare che adesso quella scatola sia ricomparsa. Tra le mani di Wolfgang Amadeus Mozart."