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NELLA GIUNGLA SELVAGGIA
©Mondadori Electa
Michael Morpurgo
NELLA GIUNGLA SELVAGGIA
Mondadori Electa, 2017
(Electa junior)


 da 10 anni




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Will, in vacanza in Indonesia, è in groppa all'elefantessa Oona quando viene improvvisamente travolto da uno tsunami. Rimane solo, con Oona, unica guida ed amica nella giungla piena di pericoli: come riusciranno a sopravvivere?

"Ormai le parlavo sempre più spesso. Le mie chiacchiere divennero una sorta di commento itinerante, un miscuglio di osservazioni e sentimenti, persino barzellette, tutto quel che mi passava per la testa al momento. Mi resi conto che parlare con Oona mi veniva abbastanza naturale. Avevo la sensazione che le piacesse: le piaceva il suono della mia voce, mi ascoltava perché era contenta che fossi lì, perché eravamo diventati amici, veri amici che si fidavano l'uno dell'altra."

"Naturalmente non mi aspettavo alcun tipo di risposta a nessuna delle cose che dicevo. In verità mi capitava di pensare che un anch'io ti voglio bene ogni tanto sarebbe stato carino. Ma non accadde mai. Anche se ci fu una volta in cui in effetti mi rispose, in un certo senso, in modo davvero sorprendente. Avevo appena pronunciato il mio buonanotte, ti voglio bene, quando lei fece una delle più lunghe e rumorose scoregge che avessi mai sentito in tutta la mia vita."

"A casa, ogni cosa che facevo aveva un senso e uno scopo. Quando guardavo un dvd era per sapere cosa succedeva alla fine. Di mattina mi alzavo alle sette e mezzo per andare a scuola, per arrivare in orario, altrimenti avrei passato dei guai. Quando poi arrivavo a scuola magari dovevo fare una verifica per dimostrare che avevo imparato quel che dovevo. A casa era obbligatorio lavare le mani prima di mangiare, perché me lo dicevano, dovevano essere pulite per non prendermi dei germi e ammalarmi. Quando uscivo o partivo era sempre per andare da qualche parte, magari in biblioteca o dal medico,al mare o alla fattoria. Ogni ora di ogni giorno e ogni cosa che facevo sembravano avere uno scopo specifico. La vita era piena di infiniti obiettivi. Qui, nella giungla, avevo un unico, semplice obiettivo, ed era sempre lo stesso ogni giorno: rimanere vivo."